Neuropatia diabetica come riconoscerla e prevenirla
La neuropatia diabetica è una complicanza che può insorgere a causa del diabete mellito.
Normalmente coinvolge entrambi gli arti inferiori, come una polineuropatia sensitivo-motoria cronica, vi è una forma dolorosa acuta e forme rare che interessano un singolo nervo.
Neuropatia diabetica come si presenta?
La polineuropatia diabetica (DPN) si presenta in circa 20-30% delle persone adulte diabetiche. Le cause ancora non sono ben conosciute, sicuramente tali complicanze insorgono dall’alterazioni metaboliche e microvascolari.
Può manifestarsi in diverse forme: a carico delle fibre nervose distali o prossimali, del sistema nervoso somatico o di quello autonomo.
Questa patologia è maggiormente frequente nei pazienti con diabete di tipo 2, dove un’ottimazione del compenso glicemico non sempre è efficace dando miglioramento o prevenendo la DPN.
Probabilmente in questo tipo di diabete entrano in gioco altri fattori, come l’ipertensione arteriosa e le alterazioni dell’assetto lipidico.
Altri fattori a rischio sono la durata del diabete, il fumo, alcol, eccesso di peso.
La polineuropatia simmetrica distale è la più comune colpendo un terzo delle persone che soffrono di diabete e circa un quarto di coloro che presentano un’alterata tolleranza al glucosio (IGT). È stato dimostrato, grazie alla biopsia, che in questi soggetti è presente una riduzione delle fibre nervose intraepidermiche, sia che si tratti di soggetti diabetiche, sia prediabetici.
Campanelli d’allarme
Il principale segno è la perdita di sensibilità degli arti inferiori, che viene esaminata attraverso esami di primo livello: che prende in considerazione la sensibilità pressoria, vibratoria, dolorifica e tattile.
Oltre alla sensibilità, altri campanelli d’allarme sono alterazioni dei riflessi rotulei ed achillei, così come la riduzione di forza muscolare.
Sintomi principali
I sintomi di solito sono bilaterali e di natura sensitivo-motoria. Possono essere rappresentati da dolore provocato da uno stimolo che non dovrebbe essere doloroso (allodinia), sensazione di intorpidimento (parestesia), sensazione di bruciore o di spilli (disestesie) Circa il 10-26% dei pazienti diabetici presenta dolore causato da neuropatia e ciò può avere un grosso impatto sulla qualità della vita, sull’umore e sul sonno.
Invece una perdita o riduzione della sensibilità periferica può comportare la comparsa di ulcere asintomatiche che, infettandosi, possono con tempo portare alla cancrena e, di conseguenza, all’amputazione. Il rischio di subire lesioni ai piedi per una persona diabetica è maggiore rispetto la media, circa il 15-25%, ossia un quarto dei diabetici.
Mentre le alterazioni della sensibilità propriocettiva provoca problemi nel cammino, come instabilità e incertezza della marcia, provocando più facilmente cadute.
Come si fa una diagnosi?
La diagnosi è soprattutto clinica, viene fatta attraverso l’osservazione dei sintomi e di alcuni esami che possono confermare la presenza di anomalie della conduzione nervosa, come per esempio l’elettromiografia.
Con la comparsa dei segni, la diagnosi di polineuropatia diabetica è probabile; in seguito se le analisi presentano anomalie nella conduzione nervosa, abbinate a segni e sintomi, si può avere una conferma della diagnosi, se invece sono presenti anomali senza però che siano comparsi segni o sintomi si ha una diagnosi della forma subclinica.
Prima però di procedere con una diagnosi di “neuropatia diabetica”, è necessario accertarsi che la neuropatia non sia causata da altri fattori, come per esempio deficit di vitamina B12, talvolta provocata dall’assunzione di metformina, farmaco usato nel trattamento del diabete di tipo 2.
Quali sono le terapie che si possono intraprendere?
Per quanto riguarda la terapia della Neuropatia Diabetica vi sono pareri discordanti, sia per quanto riguarda i farmaci che per la tempistica d’inizio.
Alcuni prendono in considerazione di seguire una terapia eziologica che ha lo scopo di tenere sotto controllo i fattori responsabili del danno al nervo oppure una terapia che cerchi di controllare il dolore.
La prima tipologia di terapia risulta efficace principalmente con il diabete di tipo 1, mentre ha scarsi risultati in quello di tipo 2, nel quale entrano in gioco altri fattori.
Risultati positivi sono stati anche dati dall’utilizzo del fenofibrato, che agirebbe grazie al suo effetto antilipidico migliorando la sensibilità insulinica, riuscendo così a migliorare il microcircolo del vasa nervorum.
La neuropatia diabetica va sempre ricercata perché anche quando non presenta sintomi, perché è un importante fattore di rischio per l’ulcera. I sintomi sono spesso fastidiosi per i pazienti fino a forme intolleranti di dolore.
In generale, migliorare il proprio stile di vita e eseguire esercizi mirati possono “restaurare” le fibre nervose e aumentare forza ed equilibrio, riducendo così il rischio di cadute.
Il dolore invece può essere trattato utilizzando alcuni farmaci prescritti dal medico: antiepilettici, antidepressivi triciclici, inibitori del reuptake. Controverso invece è l’uso dell capsaicina topica, infatti la crema allo 0,075% non funziona, ma alcuni studi hanno recentemente dimostrato che un cretto all’8% applicato per 30-60 minuti è capace di ridurre il dolore per 3-6 mesi dopo l’applicazione.
Nel caso inece di neuropatia causata dagli scarsi livelli di vitamina B12 i medici consigliano di assumere integratori orali di meticobalamina (2000mcg/die) e per il dolore può essere prescritto acido alfa lipoico.
Per scegliere il trattamento più idoneo al paziente il medico dovrà tenere conto di tutte le condizioni presenti tra cui anche insonnia, depressione e ansia.
Inoltre, scoprire in tempo una neuropatia diabetica può giocare un ruolo importante nella prevenzione sia nel diabete tipo 1 sia in quello di tipo 2.